trattamento

Anche il post di oggi arriva con qualche giorno di ritardo, un po’ a causa del lavoro che preme quotidianamente, un po’ per la mia difficoltà nello scrivere in maniera spedita, quindi la necessità di una seconda lettura che non sempre può essere fatta nei tempi adatti alla pubblicazione. L’argomento di oggi è ancora il trattamento acaricida, vista l'importanza di questo argomento soprattutto negli ultimi anni. Giorni fa ho iniziato il trattamento con l’apibioxal a tutte le famiglie, sempre facendo attenzione a dosare la giusta quantità in base alla quantità di api. Ho lasciato passare i 3-4 giorni canonici ed ho controllato la caduta della varroa; occorre fare questo importante passaggio del conteggio durante tutto l’arco del trattamento, e come già detto ricordarsi di non lasciar passare troppo tempo tra una pulizia e l'altra del cassetto. E’ un lavoro impegnativo, ma a fine trattamento si ha una valutazione precisa dell'entità d'infestazione, ed è un buon metro per stimare se con l’ossalico di inizio inverno potremo scongiurare un reinfestamento. Data la quantità di famiglie del mio apiario (tante) e dato il tempo a disposizione per ognuna (poco) ho deciso che farò una misurazione a campione su più famiglie possibile, magari prendendo come riferimento il numero di varroe cadute dopo il trattamento iniziale con ossalico. Calcoleremo poi, sulla base del numero massimo e minimo di varroe cadute, una media su tutto l’apiario. Una parola adesso per chi ha iniziato con il nucleo di maggio. Mentre mi sono permesso di farvi lasciar perdere l'utilizzo di Apibioxal ad inizio trattamento, ora invece non solo mi sento di spronarvi ad usarlo ma viene anche ribadito dai nostri dottori esperti apistici: finiti i trattamenti coi timoli un'applicazione di Apibioxal è ulteriore garanzia di pulizia . Con questo trattamento, che per le api significa un forte livello di stress, il pensiero dell'apicoltore deve andare alle api che nasceranno a settembre e ottobre a formare una famiglia il più possibile sana per la prossima stagione . Fatto dunque questo primo passo, ho visitato le famiglie e iniziato con le strisce ed i timoli. Un altro intervento che ho iniziato in alcune famiglie nei ultimi giorni di luglio è stato il restringimento, cioè l’invernamento, se così si può dire. Questo perché a mio parere è meglio togliere quel telaino di troppo, non presidiato dalle api e lasciato lì a se stesso. Risulterebbe solo un ostacolo per la termoregolazione dell’ambiente della famiglia: pur sapendo che hanno bisogno comunque di un po' di spazio in più conviene non esagerare. Oggi voglio raccontarvi ancora una cosa: sono contento di aver potuto consigliare uno dei miei alunni che mi chiedeva se tenere la famiglia intera o dividerla, come ho d'altronde sempre fatto con tutti i nuovi corsisti; qualche giorno fa sono stato da lui per insegnargli il trattamento in campo, e abbiamo constatato che i due nuclei di partenza ora sono diventati due belle famiglie su 10 favi, con melario contenente 6 telaini costruiti ognuna, e più o meno 5 chili di miele. Non credo possa esserci un avvio più bello per chi inizia... ...mentre l’annata non è stata delle migliori per i vecchi, lamentosi apicoltori!

Commenti

Post popolari in questo blog

regina fucaiola

orfanizzazione

Le celle reali